28 luglio 2015

Una musica d' intorno






" E luccicano gli occhi per illuminarti
della luce che ho dentro e ti rischiara,
quando una lacrima amara s' allunga
sopra il labbro per annegare in gola. " (bitw)


Dovrei restare sempre ad ascoltare la musica e invece sono qui che me l' invento; quando una gioia mi fa sussultare sento musica intorno a me, poi finisce la carica di positività e la musica s' affievolisce, i sensi si rilassano come addormentati poiché sono stati sottoposti ad uno stress emotivo, qualcosa viene a mancare, un vuoto si fa avanti, il silenzio piatto della pausa. Mi sento un reattore nucleare, sempre carico d' energia, ma che devo modulare per poter sopravvivere ed ecco che cerco vibrazioni su misura per me, per la mia anima inquieta; musica è affacciarmi all' aria per sentire il vento che mi scuote, affondare lo sguardo tra le nuvole o perdermi nella solenne cerimonia di un tramonto, godere di tutte quelle cose in cui l' uomo non ha ancora messo le sue mani sporche, come ieri notte che sono stata sdraiata come fossi in ipnosi a fissare la luna piena fino a commuovermi. E' questo bisogno che m' induce alla riflessione e a ridimensionare la piattezza del presente, se riesco a nutrirmi di questi fertili stimoli è più facile dare un senso alla mia esistenza, vivere il passato godendone appieno il ricordo esaltante, reso ancor più mistico perché non si ripete, perché mi è stato concesso così limpido e travolgente da non dover dimenticare. Il presente sembra una vana ripetizione di gesti e di aspettative, ma ho scoperto che la vera aspettativa è la ricerca di quello che custodisco ancora dentro di me, un mondo inesplorato fatto di piccole cose a cui non davo il giusto valore; se riesco ad accettarmi ogni giorno con gli occhi indulgenti della semplicità sento che la vita scorre come un torrente allegro con freschezza e pacatezza, m' abbraccio felice ad un evento gioioso e lo arricchisco di monili che prima sembravano inutili, ogni sorriso ricevuto lo custodisco come una ricarica preziosa, poi quando l' energia scende m' invento una musica. Non voglio regalare la mia energia alla rabbia o alla paura, alla corsa del benessere o all' ambizione, tutti stati d' animo effimeri e superflui; fermarsi vuol dire ascoltarsi e ascoltare, e tutto è musica quando lo fai, una dimensione fisica e spirituale dove il tempo si dilata e l' orologio non t’ insegue, il tempo è la tua clessidra interiore e sei tu a scandire le ore. Soffro vedendo chi si contorce nelle tensioni inutili e dispersive, vedo la rabbia e la fretta, la corsa al merito o la competizione, dove vanno, mi chiedo, perché non si fermano, se solo trovassero un posto accanto a me vorrei far loro ascoltare un po' di bella musica, quella splendida musica che accompagna la mia vita, quella che mi da respiro e che m' allontana da una realtà distorta; cercando nel profondo di noi stessi possiamo trovare tesori nascosti fatti di pace e lucidità, se riusciamo in questo vuol dire che saremo pronti a trovarli anche fuori di noi.
- blowing_inthe_wind: 31/07/2015 -


20 luglio 2015

Sinfonia di gesti








" Tu fuggi sempre ma non vorresti farlo. 
Sospesa nella luce, sono la tua luna eterna 
e al buio ti accarezzo, scaldandomi di te." (bitw)  


Le mani, prolungamenti eleganti dell'anima che accompagnano gli occhi nel loro muto linguaggio. Mani con movenze codificate, imperiose, con unghie ben curate, nocche asciutte e pelle liscia, mani che enfatizzano, che tradiscono la buona fede, che cercano consenso. Mani che additano, l' indice eretto, spasmo dei nervi che le muovono, scandiscono comando e determinazione. Mani che si tendono per offrire l'anima e l'attenzione con dita aperte, culla delle braccia. Mani incontrollate, nervose, senza una direzione o fermezza, che vogliono sparire nelle tasche perché tradiscono ansia o paura. Mani appoggiate pigramente sul mento come per dimostrare attenzione o simulare menzogne. Mani virtuose che danzano sulle corde di uno strumento creando musica, capaci di materializzare melodie e ritmo. Mani decise che conducono alla meta, mani ruvide che ripetono movimenti forzati, mani schiavizzate dalla fatica. Mani abbandonate lungo il corpo in segno di resa col palmo rivolto verso il cielo, come a cogliere il destino che cade su di loro impotenti. Mani sensuali che accarezzano parlando il linguaggio dell'amore, che vibrano e trasmettono calore, mani che accolgono nell'abbraccio, mani buone. Mani che gesticolano insieme alla voce in espressioni dialettali, mani concitate, mani figuranti. Mani che si congiungono per pregare come per dar forza a un desiderio e per sorreggersi dalla delusione. Mani che si fanno ali quando le cerco, quando ne ho bisogno, le Tue  mani. 
– blowing_inthe_wind:20/07/2015 -

 

7 luglio 2015

Fuochi d' artificio






" Voglio tenerezza, quella che serve per ammorbidire e per galleggiare, per sollevarsi dai pesi inutili e dalle tristezze nocive. “ (bitw)


Respiro in silenzio, mentre il sudore mi riga le tempie in questo pomeriggio torrido. La temperatura oscilla in vortici di follia asciugando il respiro e bagnandomi la pelle. Rimango ferma per non sprecare nei movimenti quel po' d' energia che rimane, solo la testa lavora frenetica per combattere la spossatezza. Lo sguardo si appanna, anche gli occhi sembrano sudare. La musica m’ accompagna come sempre, danza coi miei pensieri furibondi, loro non si stancano, si moltiplicano, si affollano. Più aumenta l' onda di caldo e più mi anestetizzo lanciandomi nel mio mondo parallelo dove mi vesto e poi mi spoglio di ciò che serve, di ciò che arriva. Talvolta accade senza cercarlo, come  adesso che afferro fiori a ciuffi e strappo erbacce e semino fiori e volo, volo. E le parole saltellano, s’ intrecciano, scappano dalle dita le uniche che si muovono con coordinazione, con senno e volontà. Vivo i piccoli attimi del presente guarnendoli di preziosi sfumature per arricchire il mio mosaico. E il tempo scorre affievolendo con le tenebre la calura di questa sera improbabile e afosa. Risate echeggiano in immagini andate, corse affrettate nei miei bei prati, batte forte il cuore, forse, ho bisogno di bere. Mi alzo come in trance per affacciarmi al balcone da dove ora scivola un brezza pietosa, in lontananza  il sordo rumore di fuochi d'artificio; alzo lo sguardo lassù, le stelle pulsano e il cielo ora m’ ingoia, m’ abbraccia, mi consola. Il giorno lo ha bruciato, ma ora è lì che ammicca, tenebroso e come un padre mi offre la carezza del perdono, mi costringe ad ammirarlo. La sua bellezza mi commuove, non riesco a staccare le mani dal balcone, sono stanca, ma sazia e appagata. Sarà lo scorrere dell’ acqua fresca sul mio corpo nudo a risvegliarmi da questa calda sera di fuoco, sarà il ritorno alla realtà. Sei sempre lì nell'attimo che precede la mia dolcezza, posati su di lei.
- blowing_inthe_wind: 07/07/2015 -