" Ora, il tempo di fermare in un soffio una scintilla, un fuoco fatuo, l'attimo che precede il pensiero distratto. Poi, ancora e sempre, tu." (bitw)
Penso
piano, così non posso sentirmi nemmeno io. Talvolta le percezioni esterne fanno
perdere il controllo del cuore e della mente. Stordita dalla nebbia di un altro
triste inverno ripenso alle tue grandi mani, ripenso e con piacere al tuo
calore. Stille di brina che mute imbiancano tutto intorno, sembrano quasi che
così facendo coprano pietosamente questo grigio uggioso. Ricamano, senza quasi volerlo,
tristezze e le agghindano, prediligendo, come colore da indossare, solo il
bianco. Ed è solo così che io ti respiro al freddo di questa mattinata stanca. Tu
che arranchi cercando stupore e annaspando in dolcezze, prova a sederti, stacca
la mente assetata di cose stupende, lasciati cullare dal ritmo del tuo cuore
che pulsa, ascoltane il ritmo, ascolta i suoni, i rumori, sai, la musica è
dentro la tua certezza, mentre lontana è la fiera dei sogni e delle speranze
intatte. Dolce è l’ ascoltarsi, dolce è il cercarsi, dolce il pensiero vestito
dei colori della festa, dolce il fruscio di un guizzo d’ ali, di una risata che
uccide il vuoto e annienta l' indifferenza. Anche adesso ti chiedo di restare,
fermati solo un’ istante, quello prima della fuga dalla realtà, perché la
memoria è una giostra, una corsa alla normalità, una dolce abitudine che non disturba
e che rende forti, che tonifica. E quando al finire del giorno ti accorgerai
che hai dato e hai preso, ma non nella giusta misura, quando ti assottiglierai
al silenzio e ti allungherai alle ombre, quando le voci si allontaneranno
e si faranno ovattate, riuscirai ad ascoltare meglio e il cuore si espanderà.
Nebbia che si allarga e suoni che ti cullano, così io ti chiedo di
fermarti ancora, fermati solo un momento per farmi affondare ma senza cadere,
solo volando. Attendere è come guardare il vuoto cercando un' emozione,
come fermare con gli occhi un' immagine in movimento, come l' acqua che fugge
senza cambiare il suo corso. L' attesa, questo stato d’ animo che è spazio
senza tempo, perché fortemente al di fuori di esso e l’ attesa è desiderio, l’ attesa è anche luce, luce della
presenza, luce dell’ assenza, risveglio perfino dall’apatia, da questa apatia
quasi farmacologica. Ma si, dai,
non voglio molto, desidero soltanto un po’ di leggerezza quella che rende i
cuori trasparenti, quella che abbraccia e che non si dissolve. Un nodo sale e
poi si ferma, dice ai miei occhi, io voglio uscire. Respiro forte, lo lascio
andare via, così deve essere. E' solamente il ritorno della felicità che mi ha
baciata e che vuole farlo ancora, ancora e ancora.
- blowing_inthe_wind:30/01/2017 –
Si,siiiiiiiiiiiii e vaiiiiiiiiiii!
RispondiEliminaComplimenti
RispondiEliminaMaurizio
Grazie, Maurizio.
EliminaI thoroughly enjoyed this blog, thanks for sharing
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