“ Piace
sottomettersi anche alla nostalgia che è una tristezza dolce, non graffia, ci
accarezza. Piace ascoltare il richiamo di cose semplici, sentirne l'energia,
abbandonando torsioni mentali o equilibrismi pericolosi. Basta il cielo, il
vento, tutta la natura che parla ci alimenta. (bitw) “
Quando
respiriamo con leggerezza la tranquilla cadenza delle nostre giornate così che
il di rincorre amorevolmente la sera avvolgendola nella pace e nell'
appagamento, quando nel nostro intimo ci sentiamo sereni e distanti dall'
irrequietezza e dall' instabilità, rimane sempre frequente la visitazione di una visione fugace e indefinita. Questo fantasma cambia spesso, è mutante,
imprevedibile, si fa strada nei pensieri indugiando nei piccoli spiragli
aperti della mente. Cosa lo fa materializzare dal nulla? Quale molla
disinnesca la sua sgradita comparsa? Io ti conosco bene, tu che ostenti in
mille sfaccettature una sensazione subdola e virtuale che si chiama paura. Cosa
ti fa materializzare dal nulla è difficile dirlo, perché riaffiori
inquietante e ingombrante quando meno me l' aspetto. E vorrei ricacciarti,
soffocarti perché non puoi inquinare la mia anima, no, non voglio! Mi fermo,
freno l’ entusiasmo per riflettere e penso che sia solo un surrogato, una
fuoriuscita delle mie debolezze, un fake che distrae, un intruso, un
hacker che tenta di invadere il mio spazio. Provo a dargli un' identità, una
motivazione, un nome, ma non serve, capisco che è solo la proiezione di
sensazioni astratte che si vestono maliziosamente di ruoli e panorami possibili
perché siamo perseguitati dalla percezione del futuro, una dimensione che non
ci giova, che altera questa pace costruita con sapienza e fatica che ci siamo
cuciti addosso con la maturità e talvolta dopo il superamento del dolore. In
fondo, cos' è la paura se non il desiderio di non smarrire un meritato
benessere conquistato e costruito nel tempo? Le ferite guarite ora sono meste
cicatrici, sono la rivincita e mi hanno insegnato a riassaporare un' altra
pace, semplice, pulita, diversa. Questo prezioso traguardo va tutelato
vivendolo giorno dopo giorno con occhi diversi e più trasparenti. E solo
respirando a pieni polmoni il mio presente che riesco a far tracimare la paura
nella melma da dove nasce, perché voglio sentire solo la luce e l' aria che mi
sfiorano e quella luce violenta che abbiamo dentro deve condurre gli eventi
nella direzione che noi vogliamo. Siamo tutti vestiti di vento, attaccati a un
filo di cui non conosciamo la fine, ma è nel sole che dobbiamo rimanere
saldamente ancorati anche sventolando i nostri stracci misti a sorrisi.
–
blowing_inthe_wind:13/02/2016 -
"Siamo tutti vestiti di vento" mi piace moltissimo.
RispondiEliminaHai messo in risalto, saggiamente, queste cinque parole che ho modificato il titolo di questo post che, inizialmente era: " Come un filo senza fine. " Grazie.
EliminaGrazie a te per averle scritte!
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