5 marzo 2017

Il dono dell' amore




“ E quando le mie labbra si stampano sulla tua fronte, quando sciolgo i capelli al tuo sorriso, vorrei che tutto questo fosse eterno. “(bitw)
  
Quando conobbi l' amore, fu talmente improvviso che mi piegò in due, svuotò la volontà e l' ideazione, rimosse lo scorrere dei giorni in virtù del mio intelletto e mi lasciò genuflessa a umori e sensazioni dalle quali non ero capace di fuggire. Mi tolse la capacità di osservare e di gestire il mio tempo con la coordinazione e il ritmo di sempre. Quell' amore che mai mi aveva alleggerita da cupe paure e banalità tinteggiate da effimere passioni, quell' amore che mi rincorse mentre io giocavo e mi abbandonavo ai venti capricciosi della mia pelle. Mi travolse e mi lasciai trasportare da tutto ciò che accadeva, un tumulto nei semplici gesti, un nodo alla gola che mi stringeva quando eri lontano, una corsa frenetica per raggiungerti e la gioia che urlava quando mi eri accanto accecato dal desiderio. Anche il sudore era un pegno d' amore, un simulacro, energia  che si materializzava sulla tua pelle e si mescolava alla mia. Mi chiesi allora quale uragano mi avesse afferrato e scosso così a fondo fino a increspare le grinze più dure dell' abitudine e della quotidianità e più scorrevano i giorni, più rimbalzavo da discese e risalite inebrianti. Presto mi accorsi di come era grande e vero, ormai mi apparteneva e brillavo come un pianeta della sua luce riflessa su di te, mi nutrivo di dolcezze eterne e di forti emozioni e il tempo scorreva levigando le contrarietà,  rivestendole di comprensione, affetto e tenerezza. Tenevo stretto a me questo amore, perché vedevo crollare intorno certezze e riferimenti, lui no, rimaneva solido e granitico, mi avvolgeva sempre e non mi sentivo mai stretta da quella morsa, sempre gradita e inebriante. Mi sono chiesta a volte, tutto questo non finirà mai, io, ho conosciuto l' amore ed esso mi appartiene, noi ci apparteniamo, fusi in un universo che filtra solo luce. Mi appartenne il tuo decadimento, il tuo sfiorire sobrio e disincantato, le mie rughe tu non le vedevi, conservavi di me quella perenne gioia che veste a festa anche le ombre. Tante lune nacquero e tramontarono sui nostri volti contratti dalla vita, ma sempre pronti a distendersi con la complice volontà di protezione, di bisogno reciproco. E quando l'amore ha preso e dato tutto come avvenne, rimase la sua impronta nell' anima e non si arrese all' abitudine e al clamore del tempo, si vestì con prepotenza del suo abito più bello, regalandoci la serena condivisione dei nostri giorni. E per questo che ancora oggi ascolto la tua voce che mi accarezza e consola e ho bisogno di ricordare sempre come esplodesti dentro di me, dell' opportunità più bella che ho avuto, della grande tempesta e della più dolce bonaccia.
- blowing_inthe_wind: 04/03/2017 -




4 commenti:

  1. ...hai parlato di quando hai conosciuto l'amore...
    mi chiedevo quando fosse successo a me

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    1. Sai, credo che tutti lo abbiamo vissuto, anche se talvolta si stempera per nostra distrazione o scarsa consapevolezza.

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  2. Pezzo molto intenso ...

    pace e amore
    1ManView

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