" Scivolano le tristezze filtrate dai sorrisi e siedono nei posti più belli della mente." (bitw)
Che cosa è quel senso di smarrimento che ci assale quando dalla vita abbiamo avuto quasi tutto,
quando la maturità sembra aver già cesellato il nostro equilibrio? Ci
interroghiamo e percorriamo a ritroso le nostre conquiste, le soddisfazioni. Scorrono
nella mente i percorsi ardui coronati alla fine da elaborate soluzioni, mentre
li vediamo procedere come in un film in bianco e nero. Cosa è la maturità
paragonata al rigoglio di un frutto che all'apice della crescita offre il
meglio del suo sapore e del suo vigore o un senso di limite che ci calma e ci
fa rassegnare? Subentra, forse, un senso di atarassia, che ci addormenta e ci
rende più indifferenti, apatici forse, ricchi di potenzialità, ma meno disposti
a condividerne la ricchezza. Più subentra il desiderio del movimento e più ci
si rifugia nelle braccia carezzevoli del pensiero. Piace più ripensare che
offrirsi opportunità, ma ci divincoliamo nell'energia che ci alita intorno, perché
le esperienze sono nella nostra pelle e la loro memoria non ci abbandona mai. Aspettiamo
con la mente rivolta a un futuro in espansione dove noi siamo i soli
protagonisti, interrogando l'incerto che non fa più paura come una volta. Piace
sentirsi e non farsi sentire. Buona notte amico mio, questa riflessione è nata
mentre ascoltavo la musica di Paul Cardall, inserita nel tuo ultimo post e che mi hai inviato ieri.
– blowing_inthe_wind:28/11/2014 -
hai perfettamente descritto una sensazione che ho provato tantissime volte anch'io.
RispondiEliminaE' bello ascoltare quelle sensazioni. Bello condividerle.
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