“
Il mio sorriso percorre quella linea che unisce l'armonia e la mia voglia di
te. “ (bitw)
Il
volto, una maschera, uno scudo, una finestra aperta, un libro, tutte le
emozioni lo articolano incuranti della nostra volontà. Vorremmo atteggiarlo per
esprimere altro, ma dei circuiti incontrollati lo costringono, lo piegano e lo
plasmano con un linguaggio che per noi è fuori controllo. Anche la fugace
tinteggiatura della pelle parla di tumulti, paura, turbamenti. tradisce e
rivela ciò che vorremmo non esporre e dipinge scenari inequivocabili o
allarmanti. Le palpebre talvolta abbassate come una finestra socchiusa, come a
voler proteggersi, lasciano un spazio che filtra con circospezione, scenari e
situazioni spiacevoli. Il sopracciglio, a volte si sforza di inarcare lo
sguardo che si piega, così come la fronte non riesce a star mai distesa anche
se apparentemente non avvertiamo ansia o tensione. La fronte è liscia e
decontratta solo quando dormiamo, difficile controllarne le lievi rughe che
scrivono le nostre anche più impercettibili emozioni, i nostri sforzi e la
concentrazione. Le guance poi son fragili, sostengono la bocca che stenta nel
sorridere, quando vorremmo farlo nonostante tutto, ma quando il sorriso vince è
la bocca che le costringe e le solleva amorevolmente. E labbra strette come per
non far sfuggire veleni e per non regalare inutilmente tesori o per controllare
gli effluvi della rabbia, labbra cucite, serrate o tremanti nella convulsione
di un pianto che si vuol trattenere. Labbra trattenute dai denti, come se dalla
bocca sfuggisse la concentrazione richiesta in situazioni difficili e
ingarbugliate. La bocca è lo strumento preferito che l' anima fa vibrare e
disegnare, espressione di disappunto, imbarazzo, soddisfazione, compiacimento. Labbra
che si aprono lentamente per offrirsi a un bacio o per cercare aria che viene
meno, la bocca dona amore o altrimenti si apre quando ha fame d' aria. Infine
gli occhi, telescopi potenti che tentano di nascondersi a chi non ne vede la
luce e si illuminano della scintilla della condivisione dilatandosi quando l' attenzione
è carpita o quando lo stupore li seduce. Occhi di vetro che non sfondano il
muro dell' infinito, che si fermano ad una linea retta perché non vogliono
andare oltre. Tutto può esser letto nel nostro viso, una fotografia interiore
che offriamo agli altri, a chi si sofferma ad osservarci nel momento dell' ascolto.
- blowing_inthe_wind:11/05/2016 -
- blowing_inthe_wind:11/05/2016 -
Bellissimo scritto e null'altro.
RispondiEliminaGrazie, mi fa piacere che ti sia piaciuto.
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